CARTESIO

Nasce il 31 marzo 1596 a Stoccolma. A lui è affidata l'espressione ''cogito ergo sum'' che significa penso, dunque sono; questa espressione deriva dall' unica certezza che viene rappresentata dal cogito ovvero l'intuizione immediata del proprio esistere come soggetto pensante.
Secondo la sua concezione non è più la pluralità ad indagare sulla realtà bensì il singolo infatti chiamato sapiente. Prima di affermare ciò che detto nelle righe precedenti, il filosofo si isola e medita e prega. Si può affermare che Cartesio è il padre del razionalismo inteso come pensiero che vede nella ragione (intelligenza geometrica e matematica) l'unica fonte affidabile per l'uomo per la sua ricerca conoscitiva.
La finalità della filosofia di Cartesio è la ricerca della verità attraverso la filosofia, intesa come uno strumento di miglioramento della vita dell'uomo: perseguendo questa via il filosofo intende ricostruire l'edificio del sapere, fondare la scienza.
Cartesio ritiene che criterio basilare della verità sia l'evidenza, ciò che appare semplicemente e indiscutibilmente certo, mediante l'intuito. Il problema nasce nell'individuazione dell'evidenza, che si traduce nella ricerca di ciò che non può essere soggetto al dubbio. Pertanto, dacché la realtà tangibile può essere ingannevole in quanto soggetta alla percezione sensibile dubbio metodico e al contempo anche la matematica e la geometria (discipline che esulano dal mondo sensibile) si rivelano fasulle nel momento in cui si ammette la possibilità che un'entità superiore (colui che Cartesio soprannomina genio maligno) faccia apparire come reale ciò che non lo è (dubbio iperbolico), l'unica certezza che resta all'uomo è che, per lo meno, dubitando, l'uomo è sicuro di esistere. L'uomo riscopre la sua esistenza nell'esercizio del dubbio--> cogito ergo sum: dal momento che è propria dell'uomo la facoltà di dubitare, l'uomo esiste.
Partendo dalla certezza di sé, Cartesio arriva, formulando due prove ontologiche e una prova cosmologica, alla certezza dell'esistenza di Dio. Dio, che nella concezione cartesiana è bene e pertanto non può ingannare la sua creazione (l'uomo), si rende garante del metodo, permettendo al filosofo di procedere alla creazione dell'edificio del sapere.