SIGMUN FREUD
filosofia
domenica 15 marzo 2020
SIGMUN FREUD
mercoledì 26 febbraio 2020
KIERKEGAARD
Dio risulta quindi essere un affidamento ed un approdo, seppur problematico e drammatico, che permette di superare la propria inadeguatezza esistenziale. Il credente è rassicurato che, cioè, tutto ciò che è possibile è nelle mani di Dio.
sabato 8 febbraio 2020
FREDERICH NIETZSCHE
Nietzsche è il filosofo, il suo pensiero ha influenzato, non solo tutta la filosofia del XIX sec., ma anche gli ambiti più diversi: dalla letteratura alla musica , dalla pittura alla sociologia, fino quasi ad essere distorto e adoperato in senso politico-ideologico. Figlio di un pastore protestante, studia all’università di Bonn e di Lipsia, vince molto giovane la cattedra di filologia all’università di Basilea. Nel 1879 per problemi fisici, è costretto a lasciare l’insegnamento e trascorre dieci anni, circa dedicandosi a un ‘intensa attività di studio e scrittura, la sua malattia si acuirà e sfocerà in infermità mentale. Dopo il nichilismo con cui si erano dissolti i valori platonico-cristiani, Nietzsche vede per la filosofia un nuovo scopo, uno scopo costruttivo: il divenire nella circolarità di piacere e dolore, consente di amare il mondo “amor fati” e di riscattarlo in modo immanente. Questo riscatto esige il tramonto dell’idea tradizionale di uomo “per costruire la casa all’oltreuomo”, capace di edificare autonomamente un’esistenza colma di vita e di senso. Tutto il suo pensiero è raccolto nelle sue celebri opere: La nascita della tragedia dello spirito della musica, Umano troppo umano, libro per spiriti liberi, Aurora. Pensieri sui giudizi morali, Così parlò Zarathustra, Aldilà del bene e del male, La gaia scienza, Genealogia della morale, Volontà e potenza.
Con La nascita della tragedia dello spirito della musica Nietzsche critica il carattere unilaterale e riduttivo della cultura tedesca del suo tempo, in cui predomina “l’uomo teoretico” e corrispondente al mondo della scienza e della divisione tecnica dei compiti; esso è caratterizzato dalla fiducia nella possibilità di correggere il mondo per mezzo del sapere, in una vita guidata dalla sola scienza. Con ciò l’arte stessa viene subordinata al concetto: l’impulso apollineo rappresenta il mondo del sogno e all’arte dello scultore, e l’impulso dionisiaco, corrisponde al mondo dell’ebrezza creativa e alla musica. Grazie alla “volontà ellenica, arte dionisiaca e apollinea si uniscono e producono l’opera d’arte completa, cioè la tragedia attica. In questo periodo Nietzsche è influenzato sia dalla metafisica di Schopenhauer con la distinzione tra mondo delle rappresentazioni e mondo della volontà, sia dal dramma musicale Wagneriano che cerca di fondere arte, mito, poesia, per essere un opera d’arte totale.
Nietzsche denuncia i danni provocati dalla mentalità storicistica, quali la riduzione delle verità a eventi fugaci, la passività dell’uomo nei confronti della tradizione e del passato , l’identificazione del divenire della storia con un progresso univoco. A tutto ciò Nietzsche oppone, la capacità di dimenticare e di sentire “in modo non storico” a favore della felicità e della vita. Per creare una storia nuova e non ripetitiva del passato, bisogna adottare un atteggiamento antistorico e sovrastorico.
- Con Umano troppo umano. Un libro per spiriti liberi, parla di una “chimica delle idee e dei sentimenti religiosi, ed estetici”. L’opera si presenta come un discorso sul metodo, e tale metodo consiste nel sapere rendere giustizia alla conoscenza disdegnando “tutto ciò che acceca e confonde il giudizio delle cose “, per conoscerle invece, in modo puro e con occhio attento.
- In Aurora. Pensieri sui giudizi morali, del 1881, si dedica all’analisi dei presupposti della morale, principalmente rappresentati dalla pressione della paura e conformismo sociale.
- Ne La gaia scienza, critica il sapere scientifico, rimproverandogli di voler spiegare tutto col nesso di causa effetto, che consente di descrivere il divenire, ma nello stesso tempo, non riesce a farlo comprendere all’uomo nei suoi aspetti qualitativi.
- In Così parlò Zarathustra affronta il compito di pensare l’uomo e il mondo dopo che, a causa della secolarizzazione della cultura e società, “ Dio è morto”. Il divenire concepito come “eterno anello dell’essere, nella circolarità di piacere e dolore, consente di amare il mondo.
- In Aldilà del bene e del male e nella Genealogia della morale la morale platonico-cristiana, con i suoi valori di umiltà e compassione, rassegnazione e uguaglianza, viene stigmatizzata come morale degli schiavi, che dicono no alla vita, e del sentimento contro le virtù praticate positivamente dagli aristocratici (magnanimità, capacità di eccedere e di donare.
- Nel 1901, alcuni appunti e frammenti postumi, sono stati raccolti dalla sorella, in modo arbitrario e condizionato dalle sue simpatie razziste e autoritarie, sotto il titolo di Volontà e potenza, un opera che ha contribuito al travisamenti del pensiero nietzscheano.
lunedì 30 settembre 2019
Il pensiero di Schelling conosce varie fasi:a partire da un idealismo che già da spazio a un fattore di oggettività della natura, fino a giungere al compiuto riconoscimento della irriducibilità del reale alla ragione umana, che deve perciò piegarsi ad accogliere la Rivelazione di Dio, non più identificato con lo Spirito (umano) ma concepito come Mistero trascendente.
Quindi da un lato vi è la filosofia trascendentale, intesa come il superamento fichtiano del kantismo grazie a un’intuizione intellettuale del sovrasensibile, qui dell’io come fondamento dell’intero sapere, indimostrabile perché inoggettivabile. Dall’altro lato la filosofia della natura, a cui è indotto dalla necessità di spiegare il nesso tra l’uno incondizionato e la molteplicità condizionata ma anche da un autentico interesse per la fondazione filosofica delle più recenti scoperte scientifiche. la natura è concepita da Schelling come un organismo vivente e finalistico, la cui unità occulta sarebbe il galvanismo e la cui incessante produttività, grazie al meccanismo della polarità, e cioè alla continua azione reciproca di forze opposte (attrazione vs. repulsione, produttività vs. prodotto), sarebbe il riflesso e simbolo inconscio dell’altrettanto continua evoluzione dello spirito.
L'Idealismo etico di Fichte
- tesi: l'io pone se stesso -> si rivela come attivitá autocreatrice
- antitesi: l'io pone il non io -> produce l'altro da sè come oggetto e ostacolo indispensabile alla sua attività
- sintesi: l'io oppone nell'io, all'io divisibile un non io divisibile -> si particolarizza nei singoli io empirici e finiti contrapposti alle cose del mondo
Fichte sostiene che la natura e il mondo non possono esistere in modo indipendente dall'io, il quale poi pone il non-io e si determina come io empirico grazie all'immaginazione produttiva.
Il compito dell'uomo, secondo il suo pensiero, è quello di affermare la propria libertà, infatti il mondo esiste in funzione dell'attività dell'uomo e del suo atuperfezionamento, primato della vita morale rispetto a quella teorica.
-> L'uomo ha il suo fine nella società la quale ha l'obbiettivo di realizzare la completa unità di tutti i suoi membri grazie alle due leggi morali:
1) trattare gli altri come fini e mai come mezzi;
2) puntare al perfezionamento degli uomini tramite l'educazione per questo la missione del "dotto" consiste nel promuovere il progresso culturale e morale di tutte le classi sociali.
domenica 19 maggio 2019
Kant
CRITICA DELLA RAGION PRATICA
Kant afferma che la legge morale è un fatto della ragione in quanto è incondizionata è universale, ha la forma del “comando” perché deve contrastare la sensibilità è gli impulsi egoistici.
La ragion pratica coincide con la volontà che è la facoltà che permette di agire sulla base di principi normativi:
- le massime: prescrizioni di carattere soggettivo.
- gli imperativi: prescrizioni di carattere oggettivo; distinti a loro volta in
- imperativi ipotetici
- imperativi categorici
Kant afferma che l’azione è morale quando è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere, soddisfa il principio di universalizzazione ampliato attraverso le tre formulazioni dell’imperativo categorico, che impongono di agire.
- << soltanto secondo quella massima che, a tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale. >>
- << in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo.>>
- in modo tale che << la volontà, in base alla massima, possa considerare contemporaneamente se stessa come universalmente legislatrice.>>
La moralità richiede là conformità al dovere ma anche la convinzione interiore, in essa l’uomo si eleva al di sopra del sensibile e delle leggi di natura, su di essa sì fonda la religione infratti le principali dottrine religiose sono postulati della ragion pratica: l’esistenza di Dio garantisce la possibilità del sommo bene e l’immortalità dell’anima garantisce la realizzabilità del sommo bene.
lunedì 6 maggio 2019
Kant
LA DOTTRINA DEGLI ELEMENTI:
è suddivisa in :
- ESTETICA TRADESCENTALE —> studia la conoscenza sensibile la quale è passiva è attiva allo stesso tempo infatti riceve dall’esperienza i dati percettivi e li organizza attraverso due forme a priori:
- SPAZIO la forma del senso esterno
- TEMPO la forma de senso interno
- LOGICA TRASCENDENTALE—> suddivisa in
- ANALITICA TRASCENDENTALE: studia la facoltà dell’intelletto, consente di unificare le intuizioni sensibili sotto le 12 categorie la legittimità della loro applicazione è giustificata con la deduzione trascendentale secondo cui tutto il processo conoscitivo è fondato sull’io penso (il legislatore della natura) intesa come realtà fenomenica distinta dalla realtà noumenica.
DIALETTICA TRASCENDENTALE: studia la ragione e cerca di superare i limiti dell’esperienza attraverso
- l’unificazione dei dati del senso interno —> idea dell’anima
- l’unificazione dei dati del senso esterno —> idea del mondo
- l’unificazione dei dati del senso interno ed esterno —> idea di Dio
giovedì 2 maggio 2019
1) ANALITICI = in essi il predicato esplicita solo il contenuto del soggetto. Possiedono universalità e necessità ma non accrescono il sapere.2) SINTETICI e POSTERIORI = in essi il predicato aggiunge novità al soggetto. Inoltre accrescono il sapere ma sono particolari e contingenti.
- l’aspetto materiale: le impressioni sensibili che io soggetto riceve passivamente dall’esperienza (a posteriori)
- l’aspetto formale: le modalità (a priori) con cui la mente ordina attivamente le impressioni.
domenica 28 aprile 2019
lunedì 1 aprile 2019
- il patto di unione -> gli individui si uniscono in una società civile;
- il patto di sottomissione -> i cittadini si sottomettono a un’autorità che ha il compito di tutelare i diritti naturali
- l’ambito politico: finalizzato a fare le leggi e a farle rispettare; in esso vale il principio della tolleranza religiosa fondato sul fatto che nessuna religione è superiore alle altre e che la fede non può essere imposta con la forza;
- l’ambito religioso: finalizzato a soddisfare i bisogni spirituali per cui la Chiesa è una società libera e volontaria.
- dall’esperienza esterna provengono le idee di sensazione;
- dall’esperienza interna provengono le idee di riflessione;
- idee semplici (di sensazione è riflessione) -> derivano dalle esperienze elementari e sono dotate di certezza;
- idee complesse -> provengono dal l’elaborazione delle idee semplici e si distinguono in:
- idee di modi (non sussistono di per sè ma sempre in relazione a una sostanza)
- idee di sostanze (riferite a qualcosa di esistente in sè che funge da sostrato)
- idee di relazioni (derivano dal rapporto istituito tra idee semplici)
lunedì 18 febbraio 2019
Hobbes
Egli nasce in Inghilterra nel 1558, studia ad Oxford e diventa precettore per una grande famiglia, i duchi di Devonshire.
All’interno del pensiero di Hobbes si può riconoscere che l uomo è un essere naturale e corporeo, ogni conoscenza deriva dai sensi (empirica ) e si sviluppa in tre livelli:
1) sensazione —> movimento sollecitato dagli oggetti che sensibilizzano gli organi di senso formando un immagine;
2) immaginazione —> collega le immagini sensibili trattenuti dalla memoria;
3) intelletto —> collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose infatti esso ha due funzioni principali 1. serve alla memorizzazione 2. serve alla comunicazione.
Nell’articolazione del suo pensiero egli spiega che la materia corporea è l’unica realtà e il movimento è l’unico principio di spiegazione dei fenomeni pertanto esiste un rigido determinismo anche in ambito etico che consiste nel bene e male che coincide con ciò che favorisce l’autoconservazione o che la ostacola e la libertà è soltanto << libertà di fare ciò che la volontà ha deciso.>>
Secondo il suo pensiero lo stato di natura e cararatterizzato da l’illimitata libertà individuale che comporta una situazione di ostilità generale con il rischio della distruzione reciproca. Infatti gli uomini devono rinunciare al diritto naturale (ius naturale —> libertà che ciascuno essere umano ha, nello stato di natura, di fare tutto ciò che vuole per difendersi e per soddisfare i propri bisogni) seguendo le tre massime ragioni:
1) cercare un compromesso per ottenere la pace;
2) limitare i propri diritti in relazione a quelli degli altri;
3) rispettare i patti.
Secondo la sua concezione di Stato (o Leviatano) esso ha origine da due patti stretti sala società civile, questi sono il patto di unione (—> implica la convergenza di molte volontà verso un solo scopo) e il patto di sottomissione (—> implica l’alienazione dei diritti e del potere a un sovrano).
Lo Stato, secondo Hobbes, ha due “direzioni”:
- potere assoluto; in quanto non ha mai termine se non per la morte del re, costringe il popolo all’obbedienza delle leggi senza lui rispettarle, ha pieno controllo delle azioni e opinioni dei sudditi, egli coincide con la legge è stabilisce i criteri del giusto è ingiusto ed infine ingloba in sè il potere religioso.
- ha alcuni limiti; possiamo riconoscere che non può emanare ordini che mettono in pericolo la vita dei cittadini e lascia un margine di libertà ai sudditi nella sfera privata.
venerdì 14 dicembre 2018
Cartesio suddivide la realtà in res cogitans e res extensa. Con res cogitans si intende la realtà psichica a cui Cartesio attribuisce le seguenti qualità: inestensione, libertà e consapevolezza. La res extensa rappresenta invece la realtà fisica, che è estesa, limitata e inconsapevole.
Il concetto deriva dal "cogito", in quanto si ha necessità di dividere ciò di cui ho appurato l'esistenza (il mio spirito) da ciò di cui non posso essere certo (il mio corpo, che tramite i sensi manda informazioni - forse false - al mio spirito).
Lo spunto originario deriva dalla metodologia Cartesiana. Per tutto ciò di cui si può dare un modello meccanico, tale modello è anche sufficiente come spiegazione del fenomeno sotto considerazione. Un modello meccanico opera solo con la fisica meccanica, cioè con corpi estesi in movimento. Ci sono, però, fenomeni quali il linguaggio ed il pensiero per cui non è possibile dare un modello meccanico. Perciò, conclude Cartesio, queste facoltà esistono al di fuori del dominio della res extensa e bisogna assumere l'esistenza di un secondo dominio ontologicamente distinto dalla res extensa. Pensiero e linguaggio sono dunque fenomeni pertinenti alla res cogitans e devono essere studiati e spiegati con un modello e una scienza diversa dalla meccanica.
Ora il criterio dell'evidenza, il punto di partenza del metodo cartesiano, ha sconfitto sì il dubbio scettico, ma ha fatto nascere la necessità dell'esistenza di due mondi, quello del pensiero (cogito) e quello della realtà (sum). E ciascuno di questi due mondi deve necessariamente far capo a una sostanza. Ma con Cartesio le sostanze sono due: la res cogitans (pensiero) e la res extensa (la realtà), ma la sostanza è una e non può essere altro che una.
Cartesio pensa di superare questa difficoltà sostenendo che in effetti la sostanza è veramente unica: essa è Dio, creatore sia della realtà che del pensiero. Insomma la res cogitans e la res extensa hanno un denominatore comune che è Dio, di cui Cartesio si è premurato di dimostrare razionalmente l'esistenza, incappando però nel "circolo vizioso".