domenica 19 maggio 2019

Kant

CRITICA DELLA RAGION PRATICA

Kant afferma che la legge morale è un fatto della ragione in quanto è incondizionata è universale, ha la forma del “comando” perché deve contrastare la sensibilità è gli impulsi egoistici.

La ragion pratica coincide con la volontà che è la facoltà che permette di agire sulla base di principi normativi:

  • le massime: prescrizioni di carattere soggettivo.
  • gli imperativi: prescrizioni di carattere oggettivo; distinti a loro volta in
  1. imperativi ipotetici 
  2. imperativi categorici 

Kant afferma che l’azione è morale quando è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere, soddisfa il principio di universalizzazione ampliato attraverso le tre formulazioni dell’imperativo categorico, che impongono di agire.

  • << soltanto secondo quella massima che, a tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale. >>
  • << in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo.>>
  • in modo tale che << la volontà, in base alla massima, possa considerare contemporaneamente se stessa come universalmente legislatrice.>>

La moralità richiede là conformità al dovere ma anche la convinzione interiore, in essa l’uomo si eleva al di sopra del sensibile e delle leggi di natura, su di essa sì fonda la religione infratti le principali dottrine religiose sono postulati della ragion pratica: l’esistenza di Dio garantisce la possibilità del sommo bene e l’immortalità dell’anima garantisce la realizzabilità del sommo bene.

lunedì 6 maggio 2019

Kant

LA DOTTRINA DEGLI ELEMENTI:

è suddivisa in :

  1. ESTETICA TRADESCENTALE —> studia la conoscenza sensibile la quale è passiva è attiva allo stesso tempo infatti riceve dall’esperienza i dati percettivi e li organizza attraverso due forme a priori:
  • SPAZIO la forma del senso esterno
  • TEMPO la forma de senso interno 


  1. LOGICA TRASCENDENTALE—> suddivisa in 
  • ANALITICA TRASCENDENTALE: studia la facoltà dell’intelletto, consente di unificare le intuizioni sensibili sotto le 12 categorie la legittimità della loro applicazione è giustificata con la deduzione trascendentale secondo cui tutto il processo  conoscitivo è fondato sull’io penso (il legislatore della natura) intesa come realtà fenomenica distinta dalla realtà noumenica.

       DIALETTICA TRASCENDENTALE: studia la     ragione e cerca di superare i limiti dell’esperienza attraverso 

  • l’unificazione dei dati del senso interno —> idea dell’anima
  • l’unificazione dei dati del senso esterno —> idea del mondo 
  • l’unificazione dei dati del senso interno ed esterno —> idea di Dio

giovedì 2 maggio 2019

KANT


Il PROBLEMA della CONOSCENZA nella CRITICA          
                                      della RAGION PURA:
Nella Critica della ragion pura si afferma che occorre condurre un’analisi sui fondamenti della conoscenza al fine di mettere a punto quali sono le condizioni di possibilità della scienza e capire se è possibile una metafisica come scienza a questo scopo infatti si analizzano le proposizioni della scienza (i giudizi).
Kant inoltre sostiene che i giudizi si distinguono in tre tipologie:
1) ANALITICI = in essi il predicato esplicita solo il contenuto del soggetto. Possiedono universalità e necessità ma non accrescono il sapere.2) SINTETICI e POSTERIORI = in essi il predicato aggiunge novità al soggetto. Inoltre accrescono il sapere ma sono particolari e contingenti.
         —> si può distinguere:
  • l’aspetto materiale: le impressioni sensibili che io soggetto riceve passivamente dall’esperienza (a posteriori)
  • l’aspetto formale: le modalità (a priori) con cui la mente ordina attivamente le impressioni.
Kant infatti parla di rivoluzione copernicana in quanto egli pensa che non è la mente a doversi adeguare alla realtà, ma la realtà a doversi adeguare alle modalità conoscitive del soggetto.3) SINTETICI A PRIORI = accrescono il sapere (essendo sintetici), sono dotati di universalità e necessità (essendo a priori).