lunedì 18 febbraio 2019


                                                                           Hobbes




 


Egli nasce in Inghilterra nel 1558, studia ad Oxford e diventa precettore per una grande famiglia, i duchi di Devonshire.
All’interno del pensiero di Hobbes si può riconoscere che l uomo è un essere naturale e corporeo, ogni conoscenza deriva dai sensi (empirica ) e si sviluppa in tre livelli:
1) sensazione —> movimento sollecitato dagli oggetti che sensibilizzano gli organi di senso formando un immagine;
2) immaginazione —> collega le immagini sensibili trattenuti dalla memoria;
3) intelletto —> collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose infatti esso ha due funzioni principali 1. serve alla memorizzazione 2. serve alla comunicazione.
Nell’articolazione del suo pensiero egli spiega che la materia corporea è l’unica realtà e il movimento  è l’unico principio di spiegazione dei fenomeni pertanto esiste un rigido determinismo anche in ambito etico che consiste nel bene e male che coincide con ciò che favorisce l’autoconservazione o che la ostacola e la libertà è soltanto << libertà di fare ciò che la volontà ha deciso.>>

Secondo il suo pensiero lo stato di natura e cararatterizzato da l’illimitata libertà individuale che comporta una situazione di ostilità generale con il rischio della distruzione reciproca. Infatti gli uomini devono rinunciare al diritto naturale (ius naturale —> libertà che ciascuno essere umano ha, nello stato di natura, di fare tutto ciò che vuole per difendersi e per soddisfare i propri bisogni) seguendo le tre massime ragioni:
1) cercare un compromesso per ottenere la pace;
2) limitare i propri diritti in relazione a quelli degli altri;
3) rispettare i patti.

Secondo la sua concezione di Stato (o Leviatano) esso ha origine da due patti stretti sala società civile, questi sono il patto di unione (—> implica la convergenza di molte volontà verso un solo scopo) e il patto di sottomissione (—> implica l’alienazione dei diritti e del potere a un sovrano).
Lo Stato, secondo Hobbes, ha due “direzioni”:
- potere assoluto; in quanto non ha mai termine se non per la morte del re, costringe il popolo all’obbedienza delle leggi senza lui rispettarle, ha pieno controllo delle azioni e opinioni dei sudditi, egli coincide con la legge è stabilisce i criteri del giusto è ingiusto ed infine ingloba in sè il potere religioso.
- ha alcuni limiti; possiamo riconoscere che non può emanare ordini che mettono in pericolo la vita dei cittadini e lascia un margine di libertà ai sudditi nella sfera privata.


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